mercoledì 30 maggio 2012

E' bello sentirsi un "Chi"


"Siamo tratti confusi, colori mescolati, linee incise nel vento che si incontrano o si spezzano":

Ognuno di noi è frutto di relazioni: con noi stessi e con gli altri individui del mondo esterno, entrambe difficilissime da sviluppare in modo completo e tale da far maturare serenità, comprensione e autenticità.
La formazione dell'identità personale è uno dei primi passi fatto da ognuno per diventare uomo, in quanto, grazie al suo raggiungimento, possiamo finalmente diventare un "Chi" e vedere che il nostro pensiero viene ascoltato ed ha un peso.
L'identità si sviluppa col tempo in base alle nostre attitudini, alla nostra educazione, alle nostre esperienze e alle nostre relazioni.
Essere ascoltati e ritenuti importanti comporta oltre che appagamento, anche l'aumento dell'autostima e aiuta così il raggiungimento degli obiettivi personali.
Noi siamo composti da "tratti geometrici, da colori e linee variamente combinate fra di loro che "raccontano" la complessità di ogni individuo e il suo bisogno di presentarsi all'altro così com'è.
Non si smette mai di crescere: ogni giorno, ogni ora abbiamo la possibilità di fare esperienze che ci portano a criticarci, metterci in discussione e maturare. Non ci sono esperienze fondamentali che tutti devono fare per poter crescere bene, ma solo relazioni e avvenimenti unici ed irripetibili che portano il ragazzo a crescere in un modo e non in un altro.
Il nostro vissuto si condensa in atteggiamenti e tratti fisici e caratteriali significativi e speciali. Nello sviluppo di tutto ciò però esistono immense difficoltà, è necessario essere affiancati nella crescita da saldi punti di riferimento e da figure autorevoli.
Colui che non è ancora formato ed educato ha bisogno di regole, per lui non ci può essere anarchia, sarebbe la sua rovina.
Non tutte le famiglie però offrono ai loro figli strumenti e regole ed è per questo che la scuola deve intervenire con la presentazione di saldi modelli, di democrazia e di libertà e quindi di conoscenza. Il tempo è un grande elemento che viene trascurato, ogni persona deve seguire i suoi tempi; inoltre fare le cose con calma aiuta la riflessione, l'assimilazione e la formulazione di pensieri importanti che agevolano la comprensione di se stessi.
La scuola dovrebbe sostenere maggiormente il fattore tempo e ostacolare la competitività e la freddezza dei rapporti sia tra insegnante e alunno, sia tra gli alunni stessi. 
E' bello essere accettati con amore, ascoltati e rispettati; è bello sentirsi un "Chi" e vedere, nei propri tratti, segni che raccontano il nostro vissuto, segni che ci rendono orgogliosi .
La scuola dovrebbe così portare alla conoscenza tramite lo sviluppo dell'identità personale ed esperienze che partono dall'individuo. (I.)

Nessun commento:

Posta un commento